MARIO CHIO'
nato il 1880-10-06
A CRESCENTINO (VC)
Deceduto il 1952-01-08
Collocazione
CELLETTA CINERARIA (TORINO- CIMITERO MONUMENTALE SOCREM)
Biografia
Nasce a Crescentino Vercellese (Vc) il 6 ottobre 1880. Iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, nel 1901, ancora studente, entra come allievo interno nell’Istituto di Fisiologia diretto dallo scienziato positivista Angelo Mosso, e si occupa di ricerche sperimentali e attività didattiche sussidiarie. Raggiunta la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1905, nel 1908 viene nominato assistente nell’Istituto di Farmacologia dell’Università di Genova dove conduce ricerche soprattutto in campo tossicologico. Qui consegue la laurea in Medicina veterinaria, ottiene incarichi nella direzione dell’Istituto e nel 1910 diventa libero docente in Farmacologia. Nel 1915 torna a Torino come assistente nell’Istituto di Farmacologia diretto da Pietro Giacosa e riceve l’incarico per l’insegnamento di Fisiologia generale e speciale, Fisiologia veterinaria e Tecnica farmacologia, impegno che tiene fino al 1927 quando è nominato per concorso professore di Farmacologia all’Università di Sassari. A partire dal 1929 e fino al 1950 insegnerà Farmacologia all’Università di Torino, proseguendo l’opera scientifica in precedenza svolta da Angelo Mosso e Pietro Giacosa. Autore di numerose ricerche sperimentali in campo tossicologico, ematologico e più in generale nell’ambito degli studi di farmacologia, tra i suoi lavori pubblicati si possono ricordare Le mecanisme de l’Action toxique de l’acide cyanhydrique (Turin, 1914); Sur la dissociation des mouvements respiratoires par l’Action du curare (Turin, 1914); La coagulazione del sangue (Siena, 1918); Sulla natura del complemento nel processo dell’emolisi (Torino, 1919). Membro dell’Accademia di Medicina e direttore dell’Istituto di Farmacologia di Torino, aderente alla massoneria torinese, Mario Chiò muore a Torino l’8 gennaio 1952 all’età di 71 anni. Socio della Società della Cremazione di Torino, le sue ceneri sono deposte al Tempio Crematorio.