ARIODANTE FABRETTI

nato il 1816-10-01

A  PERUGIA (PG)

Deceduto il  1894-09-15

Collocazione
(PERUGIA)



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Biografia

Nasce a Perugia il 1° ottobre 1816. Frequenta gli studi classici e comincia presto a interessarsi di studi di storia locale, di letteratura e di politica. Nello stesso tempo viene spinto dal padre a studiare medicina e si iscrive all’Università di Bologna. Qui ottiene il baccellierato in Medicina nel 1840 e la licenza in Medicina Veterinaria nel 1841. Rientrato a Perugia, oltre a trovare impiego prima come vice-bibliotecario comunale nel 1842 e poi all’Università come supplente alla cattedra di Archeologia, grazie al sostegno dell’archeologo Vermiglioni, Fabretti aderisce alle due organizzazioni in quel momento un riferimento per il movimento liberale attivo nei territori controllati dallo Stato Pontificio: la Carboneria e la Giovane Italia di G. Mazzini, di cui sarà fraterno amico. Sempre in questi anni entra anche a far parte della massoneria. Grazie alla stima acquisita tra gli ambienti patriottici perugini, Fabretti viene eletto nel 1849 all’Assemblea costituente romana che lo nomina segretario e in questa veste firma l’atto che decreta la decadenza del potere temporale. A seguito della caduta della Repubblica Romana e per sfuggire alla reazione nel 1850, arriva come esule politico a Torino, città a cui resterà legato per il resto della sua vita. Nei primi anni di residenza in questa città, Fabretti cerca di dare un suo contributo sul piano civile e politico organizzando un comitato di mutuo soccorso per l’assistenza degli esuli bisognosi, associazione apolitica ma che attraverso una sede, una mensa, una biblioteca e un servizio medico, diventa luogo di riunioni e scambi culturali. A Torino riesce a riprendere i suoi studi e in particolare si dedica alla raccolta di un monumentale glossario su tutte le voci degli antichi idiomi italici, lavorando soprattutto sulle incisioni di epigrafi etrusche e su testi tramandati dagli scrittori. Nel 1858 viene nominato assistente al Museo Egizio e di Antichità di Torino, e nel 1872 ne diventerà il direttore. Grazie alla sua opera i musei vengono arricchiti con collezioni e raccolte di grande valore scientifico, descritte e pubblicate in vari cataloghi. Nel 1860 ottiene l’incarico per l’insegnamento alla cattedra di Archeologia presso l’Università di Torino, e sempre in questo periodo diviene socio dell’Accademia delle Scienze, istituzione di cui sarà presidente dal 1883 al 1886, vice presidente dal 1886 al 1891, e direttore della classe di Scienze morali dal 1892 al momento della morte. Membro dell’Accademia dei Lincei dal 1876 e dell’Accademia della Crusca dal 1877, assume anche la direzione della Scuola di Magistero della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, dal 1880 al 1883. Autore di importanti opere in campo storico e archeologico, Fabretti ottiene numerosi riconoscimenti all’estero e diventa socio corrispondente dell’Istituto di Francia, dell’Accademia de l’historia di Madrid e dell’Istituto archeologico germanico. L’interesse per la politica continua parallelamente ai suoi numerosi impegni in campo culturale, e restando sempre fedele agli ideali laici, democratici e repubblicani, Fabretti viene eletto deputato al Parlamento per la XIII Legislatura nel 1876, consigliere comunale a Torino nel 1887 e senatore del Regno nel 1889. Nel 1883 è tra i fondatori della Società per la Cremazione di Torino e ne diventa il primo presidente, carica che terrà fino al momento della morte. La scelta di Fabretti rappresenta in quel momento non solo un riconoscimento del ruolo giocato dalla massoneria nella creazione della società, ma anche un omaggio al libero pensatore e all’illustre accademico che ha dedicato buona parte del suo tempo allo studio delle forme di sepoltura e delle iscrizioni funebri. Muore il 15 settembre 1894 nella sua villa di Monteu da Po. I funerali risultano imponenti e si svolgono con rito civile. Per permettere l’ultimo saluto alla salma, la bara viene collocata in una cappella improvvisata all’interno del palazzo dell’Accademia delle Scienze, «in mezzo a un letto di fiori» fatti pervenire dai Municipi di Torino e di Perugia, dalla Società per la Cremazione di Torino, dalla massoneria, dall’Istituto delle Figlie dei Militari, dall’Opera Pia di San Paolo e dal Museo d’Antichità. Il corteo funebre parte da una piazza Carignano gremita di folla e accompagna lentamente la salma di Fabretti al Tempio Crematorio. A precederlo ci sono le bande del 71° reggimento fanteria e del Municipio di Torino, le guardie municipali e lo stendardo della Società per la Cremazione. A tenere i cordoni del carro ci sono, tra gli altri: A. Graf, come rettore del l’Ateneo torinese e rappresentante del Ministero della Pubblica Istruzione; il professor G. Carle in rappresentanza dell’Accademia delle Scienze e dei Lincei; l’ingegnere S. Casana, come rappresentante della Camera dei Deputati; il direttore della «Gazzetta del Popolo», G.B. Bottero; il sindaco di Torino, M. Voli; F. Muller, come rappresentante del Grande Oriente; C. Goldman, per la Società per la Cremazione di Torino e in rappresentanza di quella di Milano e della Lega Italiana delle Società di Cremazione. Al Tempio Crematorio si svolge un cerimonia laica in cui i suoi numerosi amici e colleghi, accorsi al funerale, lo ricordano con parole affettuose. La salma di Fabretti viene cremata il 19 settembre e le ceneri traslate a Perugia, sua città natale a cui dona una biblioteca di circa 4.500 volumi e l’archivio con tutte le carte che documentano la sua corrispondenza con molti esponenti della vita politica e culturale sia italiana sia europea. La Società per la Cremazione di Torino ha voluto, più recentemente, ricordare la figura di Fabretti intitolandogli una Fondazione, che dal 1999 opera a Torino e che attualmente è un punto di riferimento, a livello italiano ed europeo, per tutti coloro che si occupano di tematiche tanatologiche.