Biografia
Nasce a Torino il 22 febbraio 1893. Figura nota negli ambienti democratici torinesi del secondo dopoguerra, dopo aver militato sin da giovane nelle file del Partito Socialista, nel 1921 partecipa alla fondazione del Partito Comunista, insieme a Gramsci, Togliatti e Terracini. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale come tenente del Genio, durante l’occupazione delle fabbriche nel cosiddetto “biennio rosso” viene arrestato perché consegna delle armi dell’esercito ai sovversivi; difeso al processo dall’avvocato Umberto Terracini, nel 1920 viene condannato dal Tribunale Militare di Torino a tre anni di reclusione. Antifascista, nel 1940 viene confinato in Abruzzo ma dall’ottobre del 1943 riesce a prendere parte alla lotta partigiana in Piemonte, aggregandosi alla quindicesima Brigata Garibaldi della Val Pellice. A guerra conclusa il primo sindaco di Torino liberata, Giovanni Roveda, lo chiama al Comune come suo segretario personale, impegno che terrà per diciotto anni. Negli anni successivi Mario Levi è attivo nel Comitato della pace, nell’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, come fondatore della sezione di Torino, e nell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA), con la carica di segretario. Cremazionista convinto, è per diversi anni consigliere della Società per la Cremazione di Torino. Muore a Torino all’età di 80 anni nel 1973. I suoi funerali si svolgono con rito civile e la salma è cremata al Tempio Crematorio.